Dea
Avanza l’alba,
come canzone diviene ali,
abbraccia la notte
consumata da baci.
Sulle porte del mondo
estese vene di angeli,
aprono fiori di fuoco,
grammi diluiti di sangue.
La notte ferita langue,
chiede ancora un po’ di vita,
prega sul nido di bellezza,
dove il paesaggio fa presa,
rinasce negli occhi del cielo.
Una figura, nessun velo,
corpo di donna illuminato.
Al sorriso del giorno appena nato,
la carne trema
e il respiro si amutolisce.
Il sole profumato abbellisce
la nuda bellezza di Dea.
(Scipione Tadolini,1822-1893)
Parole: Yuleisy Cruz Lezcano