Poesie di Mirela Terziu
Guardo me stessa
Mi guardo nel velo nuziale,
nel lungo marciare delle formiche,
nelle foglie che mutano il loro colore,
nel vento autunnale che modella la natura.
Guardo me stessa di fronte allo specchio del giorno,
rammento la tentazione del primo amore senza remore.
Nei miei occhi vedo il fuoco che brucia dentro di me,
le mie labbra gonfie di passione fremano,
chiamano volti che partono.
Mi riconosco nel canto degli uccelli,
di sangue e ghiaccio il mio corpo.
Non mi incantano le vane promesse
giunte dal paradiso.
Accogli nelle tue mani la mia rosa antica,
che profuma di eros.
Pioggia e tristezza
La tristezza oggi cala come la notte, danzante e improvvisa.
Dimentica quelle perle bianchastre e sognatrici.
Aiutate dalla pioggia innocente di questo giorno,
desiderano sentire l’ansia, soffocarsi la gola in quel torbido fango
di palude e succhiasangue, dove il mio diario è in fin di vita
da questo sforzo di sensazioni carnivore.
Dove andrò oltre questo buio?
dove sono i gigli bianchi?
All’orizzonte nuvole grigie
Non so perché rammento il tuo volto
in questa regione sconosciuta.
Moriamo e rinasciamo tutti e due
In questa pioggia innocente.