Mi tuffo nel suo respiro:
venticello tiepido,
sottofondo del lieve calore del sole,
delicate carezze di seta sul mio viso.

Tra stupore e meraviglia
mi abbandono al risveglio dei sensi;
con sguardo ramingo
apro le braccia
a questa vita nuova;
senza remore
ascolto la mia anima.

Si spande nell’aria mite
il profumo della nuova stagione;
nel tepore dei miei pensieri
ascolto l’armonia del mio sentire.

E nuvole volteggiano
nell’immenso azzurro del cielo,
sfondo d’istanti senza tempo,
concerto di suoni,
colori ed emozioni:
poesia sublime,
dipinto infinito,
sinfonia eterna di Dio
e del suo Creato.

Ma eccomi,
a sostituire l’avvinto pianto
con gli occhi umidi di gioia
sulle facciate ariose
di un amore rifiorito
dopo le tante arrese
e le struggenti attese.

Eccoci,
a riscoprire l’istante sospirato,
che regge nelle mani strette
il fato controverso
e naviga controvento
nel dolce perdersi
delle parole rivelate.
Parole dichiarate
che diventano gioco serio
di una notte coinvolta
nella penombra
delle idee attratte
dal desiderio sospeso
sulle labbra che diviene bacio,
appena sbocciato
e scopre i brividi sedotti
dalla repentina ebbrezza
di un soffio arrendevole
alle malie dell’attimo condiviso.